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La musica contemporanea italiana

Musica del passato o musica del presente facciamo ordine nei pensieri

Un breve e seria riflessione

E’ appena incominciato l’anno 2019 e alle spalle ci ha lasciato un anno denso di musica e nomi. Alla ribalta ci sono giovani emergenti che sono coccolati da un certo target di mercato, mentre ci sono artisti con tanta esperienza che fanno ancora breccia nel pubblico.

La situazione musicale contemporanea ci sembra abbastanza caotica, nel senso che non sabbiamo quali sono le tendenze e le correnti. Ogni giorno sentiamo termini come “rap”, “trap” e molti altri e poi scopri che il pubblico segue in maggioranza cantanti e artisti che hanno avuto un grande successo negli anni Settanta, Ottanta e Novanta. In televisione troviamo ragazzi che musicalmente hanno già una loro strada, ma anche no, vengono portati sul palco senza quella gavetta fondamentale per non sembra incerto e impacciato.

La presentazione artistica parte una via, ma se il pubblico non gradisce, è portata poi su un’altra senza un serio percorso. Gli artisti con una lunga carriera artistica propongono brani sentiti anni fa, e ripresentati con qualche sfumatura di voce e arrangiamenti. La nostra domanda è: “Che cosa vuole sentire veramente il pubblico?”

Sentendo gli addetti ai lavori, sembra che il mercato sia in profonda crisi da alcuni anni, detto ciò si vede che si vendono artisti come se fosse un mercato rionale, cioè non si sa, dove c’è la qualità se non ci si va ogni volta e si prova. La nostra riflessione risiede nella confusione contemporanea e accenna un piccolo pensiero: ascoltate quello che vi piace è il migliore metro di valutazione.

Le nostre proposte derivano dall’originale, soprattutto attingendo materiale al di fuori dei soliti vasi, facendo conoscere nomi e progetti interessanti e speciali. Continuiamo ad ascoltare musica, diventiamo più critici e autonomi, i cantanti, i cantautori e le band ci ringrazieranno.

Redazione

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