GHOST
Il senso della vita
Intervista in esclusiva al duo più bello e formidabile del panorama musicale italiano, insieme alle emozioni e alle caratteristiche della loro musica.
- Chi sono i Ghost?
I Ghost sono due fratelli, Alex e Enrico Magistri, che condividono la musica da tanti anni, questa è una forte passione e siamo cresciuti grazie alla musica, prima di tutto giocando e poi sposando questa arte comunicativa. Abbiamo studiato con sacrifici, imparando e lavorando molto, è diventato negli anni il nostro mestiere. Ormai sono dieci anni che suoniamo con grandi soddisfazioni e riconoscimenti.
La voglia di fare è tanta e il nostro piacere è la musica dal vivo e poterla condividere con il nostro pubblico in modo diretto e spontaneo.
- Dove e quando è nata la passione per la musica?
La passione per la musica è nata tanti anni fa. Quando eravamo bambini, giocavamo con i giochi, tra i quali c’erano degli strumenti musicali. Mentre giocavamo, il nostro stupore di bambini ci ha fatto conoscere la musica come una magia, suscitando in noi stupore e meraviglia a ogni tocco: toccare il tasto di una tastiera, il suono nel pizzico di una corda di chitarra e far percuotere la pelle di una percussione, suscita nel bambino un’emozione del suono. Da tutto ciò è iniziata la voglia di giocare e sperimentare e far diventare questa passione il nostro credo e la nostra vita. Quindi nasce da lontano, però senza l’ambizione di diventare famosi, ma di coltivare e vivere questa passione.
- Quali sono le fonti d’ispirazione della vostra musica?
Sicuramente è il vissuto e la vita quotidiana. Amiamo vivere il contatto diretto con le persone, non stando dietro una scrivania a scrivere una canzone sulla base di un pensiero e basta, ma ascoltare ogni cosa che rappresenta per noi la natura e gli episodi. Bisogna scavare nell’anima delle persone e nel loro vissuto.
- Che cosa vi trasmette il pubblico?
Con il pubblico c’è uno scambio di calore e di energia. Il contatto con il pubblico fa scattare ogni volta quella molla che ti dice di continuare, soprattutto nei momenti del tuo cammino bui e poco felici. Quando ricevi messaggi e osservazioni dai fans, allora è lì che cresci e il loro calore ti da voglia di trasmettere ancora le emozioni in musica.
- Qual è il vostro “Senso della vita”?
“Abbiamo scritto un album, ma non l’abbiamo ancora trovato, il nostro senso della vita!” Ci scherziamo, ma il nostro senso della vita è nelle cose semplici, e come abbiamo scritto nell’ultima frase dell’album: “Il senso della vita è negli occhi di un bambino.” In realtà la purezza, la semplicità è riscoprire il bambino che c’è in noi, e serve a noi adulti per dare un significato al nostro percorso di vita. Noi ci creiamo delle cose complesse intorno ed estremamente articolate, perdendo l’importanza per il valore delle emozioni fatta di gesti semplici, cosa che i bambini vivono costantemente.
- Soddisfazioni e delusioni.
Credo che la soddisfazione ci sia ogni giorno nel vedere che la strada che abbiamo intrapreso, cioè la musica, permette alle persone di stare meglio, di vivere più in serenità la propria esistenza affrontando i problemi con più forza. Ad esempio uscire da un concerto rinati con un’energia nuova o magari ascoltando un brano e condividere con chi l’ha scritto a chilometri di distanza, uno stato d’animo e delle emozioni così come lo hai vissuto e così non ti senti solo.
La delusione è l’altra faccia della medaglia, vale a dire che in Italia non si dà la giusta importanza a questa musica, vera e diretta; è troppo commercializzata e troppo poco si cerca il valore autentico di essa. Sarebbe bello trovare una via di mezzo senza estremizzare il tutto.
- Preferite il giorno o la notte?
Ecco questa è la domanda impossibile come quella: “Ti piace il bianco o nero?” Ci piacciono le sfumature, cioè vivere le cose col massimo dell’intensità, della notte l’atmosfera più intima quando riesci a riflettere e scavare meglio nei pensieri, ma l’esplosione dei colori del giorno la luminosità, la solarità sono uniche.
- Quali sono i progetti futuri?
La nostra voglia sono i live. Nei nostri progetti c’è la presentazione del nuovo “bambino”, cioè l’album “Il senso della vita” con partenza da Roma e i nostri fans possono seguirci sui nostri canali social.
- Lasciate un messaggio al pubblico di Radio Conclas.
Inviamo un saluto ai lettori di Marca Aperta e al pubblico di Radio Conclas e vogliamo far passare questo messaggio allacciandoci al titolo dell’album “Il senso della vita” e all’ultima frase del decimo brano “c’è un mondo di colori che non può finire” che è dentro di noi, ogni anima ha tante sfumature e tanti colori; se ci uniamo e condividiamo le emozioni riusciamo a trasmettere ai nostri figli un mondo migliore e anche noi riusciamo a vivere meglio.
Bella intervista, avete come sempre dato colore alla mia giornata. Siete tutto quello che ci basta.
Grazie, cerchiamo sempre emozioni belle e nuove.