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Susanne Satz
Susanne Satz

Intervista a Susanne Kristina Satz

Susanne Kristina Satz
Il gioco delle parti

Susanne Satz ha iniziato i suoi studi pianistici alla “Hochschule für Musik” di Hannover con Karl-Heinz Kämmerling. Successivamente ha studiato alla “Hochschule der Künste” di Berlino con Erich Andreas, laureandosi con il massimo dei voti. Vincitrice di una borsa di studio del Rotary International, si è perfezionata in accompagnamento liederistico e musica da camera alla “Royal Academy of Music” di Londra con Malcolm Martineau, ottenendo il “diploma of advanced studies” con menzione speciale.

 

  • Una vita dedicata alla musica: quando nasce questo amore?
    Per risponderle dovrei mettere in campo la questione del talento, dell’impronta genetica, dell’ambiente culturale nel quale si è inseriti; una tematica molto complessa. Le posso dire che conosco fantastici musicisti, oggi in piena carriera, che hanno iniziato a studiare molto tardi e talenti precocissimi che proprio nell’età della ragione, non a caso, si sono completamente persi. Spesso, come è capitato a me, quando ci si avvicina presto alla musica è perché qualcuno in famiglia ne facilita il processo. Ho infatti iniziato a studiare il pianoforte all’età di quattro anni grazie a mia madre, la quale suonava per piacere e, l’ho poi scoperto negli anni, per me. In casa si ascoltava musica di ogni genere. Ricordo le librerie di mio padre stracolme di vecchi dischi in vinile di grandi interpreti e ricordo anche il rito che precedeva l’ascolto; ci si alzava, si puliva il disco, il silenzio e il fruscio precedevano la musica… Oggi tutto questo è perso, i ragazzi navigano su youtube alla velocità della luce, senza peraltro il filtro di ascolti selezionati da esperti del settore, e dopo pochi minuti passano ad altro, spesso proprio per l’inconsapevolezza di essersi imbattutti in una pessima interpretazione. La mia passione è stata dunque immediata e costante. In Germania ho avuto la fortuna di trovare subito grandi maestri e bravissimi musicisti con i quali suonare insieme. C’era una grandissima cultura della musica da camera e questo ha senz’altro favorito il mio processo evolutivo, compresa la gioia di condividere la musica.
  • Che cosa le trasmette il pianoforte?
    La vita. E’ un coinvolgimento totale. Non è solo il rapporto con il suono o con il mondo emozionale ad entrare in gioco. C’è qualcosa di profondo, che tocca l’anima, lo spirito, l’intelletto e soprattutto la coscienza percettiva. Il pianoforte vive nel paradosso di poter essere suonato da chiunque e a qualsiasi età; basta aprire la mano, appoggiarla o sbatterla sui tasti ed il suono esce. Nulla di più rudimentale. Pensi alla difficoltà di emettere un suono con un flauto traverso, ad esempio, o con un oboe. Da qui la mia necessità di sublimare la percussività innata dello strumento, alla ricerca di un suono che abbia le caratteristice del canto. Un’impresa illusoria, pressoché impossibile, che vive in me come un’urgenza.
  • Il pubblico in sala: lo emoziona o la emoziona?
    E’ un meraviglioso gioco delle parti, un’alchimia che talvolta ti fa accedere a quello stato di grazia dove le cose accadono senza volontà. Sin da bambina l’emozione prima e durante un’esecuzione è stata fortissima. Aumenta con un crescendo inesorabile all’avvicinarsi del concerto, esplode e si trasforma facendo nascere qualcosa di nuovo durante la performance, qualcosa che nella preparazione non si verifica mai. Questa energia nuova la regala il pubblico, il quale può emanarla soltanto se esso stesso è emozionato. Ed ecco il gioco; bello, appagante, faticoso.
  • Quali sono le emozioni e le sensazioni che sente in un recital solistico e in un concerto da camera?
    Sono due configurazioni emotive completamente diverse, due atteggiamenti in antitesi. Nel caso del recital solistico l’energia, la forza espressiva, l’armonia delle intenzioni deve più che mai nascere da uno stato di silenzio interiore perché in quell’atto creativo si è profondamente soli e facilmente vulnerabili. Trovarsi difronte ad una grande platea e sostenere un programma di due ore a memoria richiede una concentrazione immensa che spesso sfocia in una grande tensione emotiva difficile da gestire. Nel caso di un concerto da camera, il fatto di condividere l’esperienza con altri musicisti, soprattutto se c’è sintonia, moltiplica le energie in atto e apre a straordinari stati di abbandono. Provo spesso la sensazione di trovarmi su una specie di tappeto musicale sul quale stendermi, un immenso oceano armonico senza fondo nel quale potersi immergere dimenticando il tempo e lo spazio.
  • Cosa le piace della città di Verona? E dell’Italia?
    Le rispondo citando lo scrittore Giovanni Cotta: “Verona, chi ti vede e tosto non ti ama di irresistibile amore, questi, credo, non ama se stesso, è privo di ogni senso d’amore e detesta ogni cosa bella”. Per me Verona rappresenta un insieme ideale di storia, cultura e bellezza. Sono molto attratta dalla natura che la circonda, anche per questo, dopo aver vissuto in diverse parti del mondo, ho deciso di fermarmi qui. Dell’Italia ho sempre amato le tradizioni, l’apertura e l’umorismo del suo popolo, la gastronomia, lo stile di vita e, naturalmente, l’immenso patrimonio artistico.
  • Quali sono i progetti futuri?
    Al momento mi sto occupando della pubblicazione del mio primo libro “Die Klavierbegleitung im klassischen Lied”, un testo dedicato all’analisi di alcuni aspetti pianistici del repertorio liederistico di Haydn, Mozart e Beethoven che mi auguro di poter presto tradurre in italiano. Parallelamente, oltre all’attività didattica che svolgo presso il Conservatorio “C.Monteverdi” di Bolzano, porto avanti i miei progetti concertistici insieme a diversi ensemble cameristici, tra i quali il Porgy & Bess Piano Duo. Pensando al futuro, continuerò a scoprire nuovi repertori perché credo che la musica sia un’enorme fonte di energia e un veicolo straordinario di ricerca interiore.

Susanne Satz: Biografia

Agli studi accademici Susanne Satz ha affiancato numerose Masterclasses con artisti di livello internazionale quali Dietrich Fischer-Dieskau, Julius Drake, Gyorgy Sébok e Franco Gei, allievo di Arturo Benedetti Michelangeli.
Si è esibita come solista ed in formazioni da camera in alcuni tra i più importanti centri musicali e festivals a Milano (Auditorium e Teatro dal Verme), Bologna (Teatro Comunale), Parma (Teatro Regio), Gorizia (Teatro Comunale), Torino, Roma, Firenze, Ancona, Berlino (Siemens-Villa), Amburgo, Londra (Duke’s Hall, Royal Oversea´s League, St.John´s Smith Square) Bratislava (Convergence Festival) e Singapore.
Ha collaborato con importanti musicisti quali Iana Deshkova (Premio Lipizer 1997 e Konzertmeister della Aalborg Symphony Orchestra, Danimarca), Thomas Woods (violoncellista con il quale ha vinto il II premio all’International Chamber Music Competition di Monaco), Yumino Toyoda (Konzertmeister dell’Orchestra da camera di Heilbronn, Germania) ed il violoncellista Joseph Luptak.

Il tour in Germania

Specializzata nel repertorio liederistico, ha all’attivo numerosi concerti con rinomate soprano quali Sabine Ritterbusch (docente alla “Hochschule für Musik” di Hannover), Ee-Ping Yee (Singapore Opera House), Susannah Haberfeld, Gabriella Sborgi, Itziar Real e Josephine Allendorf, con la quale è stata selezionata per BBC LIVE a seguito della pubblicazione di straordinarie critiche (five stars) per la loro performance all’Edinborough Festival.
Tra i suoi recenti impegni spiccano le collaborazioni con i Pomeriggi Musicali di Milano (Carmina Burana di Carl Orff nella versione per 2 pianoforti, coro e solisti), il tour in Germania con la Petite Messe Solennelle di Gioacchino Rossini (nella versione per pianoforte, armonium, coro e solisti) ed i concerti in duo pianistico con Roberto Paruzzo al 44° Festival Pontino, Percfest di Laigueglia, Settembre Musicale di Sassello etc.

Il Festival internazionale di Dobbiaco

È stata accompagnatrice ufficiale e assistente per Lied al Festival Internazionale di Dobbiaco (Sala “Gustav Mahler”) ed ha accompagnato numerosi artisti alla Deutsche Oper Berlin, RAI di Torino, Musikhochschule Detmold, Conservatorio di Milano e Concorso Internazionale Zandonai.
Suona regolarmente con Vinicio Capossela, con il quale ha registrato un DVD ed ha partecipato a molti sui tour. Ha inoltre registrato per Pedragon, Avs e Warner Music.
Susanne Satz è titolare della cattedra di accompagnamento pianistico “Lied e Oratorio” al Conservatorio “C.Monteverdi” di Bolzano.

Redazione

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